Il nostro approccio

Il nostro approccio fa riferimento al pensiero sistemico-relazionale.

L'approccio sistemico ha come orientamento lo studio della persona inserita nella rete delle sue relazioni significative.

A partire dal pensiero cardine di Gregory Bateson, la "sistemica" (per utilizzare le parole di Heinz von Foerster) ha avuto un grande sviluppo che ha influenzato molti campi delle scienze umane.

In particolare il concetto di "mente" proposto da Gregory Bateson, come ciò che "connette" i sistemi viventi, come ciò che crea cornici che "danno senso", sta alla base dell'approccio del counseling sistemico.

L'ottica sistemica si è costantemente trasformata a partire dagli anni '50 attraverso un percorso che, dai primi studi sulla Pragmatica della Comunicazione Umana, attraverso la Cibernetica dei sistemi osservanti, ha portato alle acquisizioni relative al Costruttivismo e al Socio – Costruzionismo.

La grande rivoluzione epistemologica del pensiero sistemico è lo spostamento del focus dalla persona alle relazioni, considerate nel senso più ampio di connessioni di "reti" tra sistemi viventi. Viene in un certo senso rigettato il pensiero lineare e "scientifico" di causa-effetto e il pensiero si trasforma in una visione circolare e complessa dei sistemi viventi. Gli autori chiave del pensiero sistemico, (oltre a G. Bateson, Maturana, Varela, Wazlawick, Keeney, Ross, von Foester e molti altri) sviluppano uno sguardo circolare e cibernetico, che valorizza la storia e il funzionamento relazionale della persona. Il passato di ciascuno non è mai considerato in senso deterministico; il presente, il qui e ora, non è predefinibile; il futuro è rappresentato dalle innumerevoli possibilità, svincolate anch'esse da qualsiasi schema deterministico.

Le parole chiave sono: sistema, ruoli, confini, famiglia, generazioni, comunicazione, relazioni, paradossi, cornici, premesse, idee, comportamenti, azioni, feedback.

L'approccio sistemico conosce un momento fondamentale in Italia negli anni Settanta, con il gruppo di Milano che fa capo a M. Selvini, L. Boscolo, S. Prata e G. Cecchin, conosciuto in tutto il mondo come Milan Appoach, che da Milano appunto, si diffonde in tutto il mondo. Le parole chiave del Milan Approach ipotizzazione, circolarità, neutralità; a queste successivamente G. Cecchin aggiunge la curiosità.

Un'altro concetto chiave del Milan Approach è la connotazione positiva che porta a collocare ogni comportamento, ogni sintomo e ogni segnale, all'interno del contesto relazionale che lo ha generato, restituendo significato ecologico a tutti i comportamenti all'interno di un sistema, anche ai comportamenti più problematici e disturbanti.

Con il costruzionismo e il socio costruzionismo, si ribadisce che la realtà è soggettiva e non oggettiva, che è più utile considerarla una costruzione e non una scoperta, in quanto è definita dalle mappe personali di ciascuno ed è un prodotto della negoziazione dei significati che le persone si scambiano nella relazione.

L'approccio narrativo, (Hoffman, Goolishian e altri), nell'area dell'approccio sistemico, si sofferma sulla premessa che il pensiero umano abbia forma e struttura narrativa e per questo sottolinea l'importanza della molteplicità dei punti di vista e la necessità di ampliare la prospettiva delle storie personali, sottolineando come ciascuno è portatore di tante e molteplici storie, che si snodano a seconda del punto di vista dal quale sono narrate: nulla perciò è fisso, ma ciascuno di noi ha la possibilità di vedere la propria storia sotto molteplici prospettive.

Le parole chiave sono pregiudizi, premesse, parità, co-costruzione, storie, narrazioni, autobiografia, memoria, orizzonti possibili, alternative.

Prevale l'orientamento al futuro, ai sogni, ai desideri, ai progetti, sostenuti dalle risorse e dalle competenze che ciascuno presenta.

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